Marco Mengoni, "Due vite" parte da un percorso di analisi che sta seguendo da sette anni.
Marco Mengoni, torna sul palco di Sanremo dieci anni dopo la vittoria con "L'essenziale" ed è tra i favoriti, nei pronostici degli scommettitori ha superato Ultimo e Giorgia.
L'idea di un'altra vittoria non gli dispiace affatto, ma come lui stesso ha confessato nel corso di una conferenza stampa, il suo unico obiettivo è quello di divertirsi, essendo infatti uno dei cantanti più amati del panorama italiano, può tornarci senza pressioni.
"Risalire su quel palco è una sfida con me stesso, ma voglio godermela e basta. Questa cosa che mi hanno accollato, di essere il primo della classe già da prima, faccio finta di non sentirla. Non sento questa competizione. Sono in gara con amici, artisti con cui ho collaborato, altri con cui parlo spesso e bevo un gin tonic. Ognuno vuole fare bene il suo e portare un pezzo di sé. Io sono contentissimo di avere quel leoncino e quella palma di dieci anni fa e non ho velleità di vittoria. Voglio divertirmi. Lo pretendo. Sono contento di tutto quello che è successo, della posizione mi interessa relativamente. Mi interessa portare questo pezzo e questo messaggio, perché parla del percorso che sto facendo da un po' di tempo, psicologicamente parlando."
Ritiene inoltre, di non dover dimostrare più nulla: "Ho fatto gli stadi, i dischi sono andati bene. Sono fortunato. Ora posso fare Sanremo senza alcuna pressione".
È proprio per questo che considera la possibilità di poter prendere la cosa con più leggerezza e divertimento, la sua è sicuramente una consapevolezza diversa rispetto a 10 anni fa, è cresciuto e maturato.
"Due vite" è una canzone con cui si mette completamente a nudo davanti al pubblico, raccontando delle difficoltà incontrate nel corso del suo percorso musicale.
Il 2012 per il cantante fu un momento difficile, lo avevano dato per finito ed aveva considerato la possibilità di abbandonare tutto e tornare all'Università.
"Fu un periodo molto strano. Stavano succedendo tante cose nella mia vita. Stavo sperimentando e cercando di capire se continuare o meno il mio percorso professionale nel settore della musica."
L'anno successivo, nel 2013, giunse la vittoria a Sanremo con "L'essenziale" che «fu uno schiaffo in faccia che mi disse "Puoi farcela". Prima della vincita poche persone credevano in me. Dopo si sono riavvicinati in molti. Ma - commenta con ironia - sono tutti segnati»
Riguardo al significato del brano, racconta: "È la mia storia infinita. È frutto di un lavoro di analisi che sto facendo su me stesso da anni. E che non finisce mai. Dedico un'ora alla settimana alla meditazione con il sostegno di un terapeuta: un lavoro di questo tipo ti fa cambiare e crescere. Lo vedo nei miei sogni, l'inconscio mi presenta delle verità che la vita fenomenica non mi mostra. Trovo delle risposte, nella notte, che la ragione non riesce o non vuole darmi perché il cervello cerca di non farti soffrire o tormentare di più. Di certo i miei sogni mi fanno riflettere molto, portano la parte razionale di me su qualcosa che la mia mente non vuole farmi vedere."
Aggiunge inoltre: "La canzone è un viaggio intimo, in cui il mio inconscio dialoga con la parte più razionale di me. Non è un bilancio, perché non chiude nulla. Semmai è un rilancio: è un pezzo speranzoso."
Riguardo questo percorso racconta: "Sicuramente è un bel percorso, dipende da quanto tu voglia conoscerti e scoprire cose di te. Non è vero che tutti dovrebbero andare, deve andare chi ha l'attitudine a scoprire".
"È la canzone che tutti quelli che fanno il mio mestiere avrebbero voluto scrivere. È un inno all'andare avanti, a lasciare andare questa vita. Si lega in qualche modo al messaggio di Due vite, che è un invito ad accettare quello che la vita ci offre. Riarragiandola, ho capito che serviva la spiritualità di un coro gospel. E per me cantarla rappresenta un po' una chiusura del cerchio: in Cambia un uomo, il singolo di lancio dell'album Materia (Terra), uscito un anno e mezzo fa, citavo il riff di piano di Let It Be. Sarebbe un bel sogno se Paul McCartney ascoltasse la nostra versione."
Riguardo la possibilità di esibirsi dopo Zelensky, dice: "Condividere la serata con un messaggio di pace è del tutto in linea con quello che è il mio animo. Non ci vedo nulla di oscuro o negativo: aggiungerebbe qualcosa alla mia vita."
Il testo è stato scritto dallo stesso Mengoni assieme a Davide Petrella e Davide Simonetta e si ispira, fa sapere l'artista, alla musica di Lucio Dalla.
«Partendo dal titolo del pezzo che è "Due vite" potrei dirvi che sì, due le ho già vissute, forse sto entrando nella terza vita, non nella terza età, ma nella terza vita.»
- di Anita Pascarella