Matteo Palillo, l’ultima tappa del “Come te tour” si è svolta a Napoli.
(Anita Pascarella) Il cantautore e attore salernitano, Matteo Paolillo,
di anni 28, ha tenuto l'ultima tappa del suo "Come te" tour nella propria
regione, precisamente al teatro Palapartenope di Napoli, una città con cui ha instaurato un rapporto
speciale, in data 21 dicembre.
Edoardo in "Mare fuori", telefilm ambientato appunto a Napoli, di cui il 1° febbraio andrà in onda la quarta stagione su RaiPlay e il 14 febbraio su Rai 1 è di fatti il suo personaggio da ben 4 anni, gli ha sicuramente permesso di conoscere più a fondo la città.
Matteo di fatti nella fiction non solo interpreta un personaggio, ma ha anche scritto molti brani della colonna sonora.
Nel corso del live è stato sicuramente possibile notare il rapporto che l'artista ha instaurato con i propri fan, mentre cantava i suoi brani, scendeva infatti di continuo dal palco per donare alle persone che gli stavano donando il proprio affetto un abbraccio.
In molti si erano lamentati del comportamento assunto dal salernitano durante il fidanzamento con Alessia Fenderico, ragazza inevitabilmente molto gelosa, poiché avevano notato un certo allontanamento, ma queste barriere sono state finalmente abbattute; quando si ama dopotutto chiunque cerca di accontentare la persona che si ritrova a fianco in ogni modo possibile, quindi tutto ciò è piuttosto comprensibile.
Un'ammiratrice si è addirittura messa a piangere prima dell'inizio dello spettacolo perché non riusciva più ad attenderlo, Matteo si è infatti fatto desiderare.
Molti i cartelloni in cui era richiesto un abbraccio al giovane, spesso da lui accontentate.
Molto affettuosa anche l'affermazione del ragazzo durante la rappresentazione: "Quando sono qui, quando sono sul set, quando vi incontro, ogni volta cerco di prendere tutto l'amore che mi fate arrivare e restituirvelo, quindi spero che vi stia arrivando in qualche modo"; emozionante la risposta al "Ti amo" di una fan:"Anch'io".
Erano presenti persone da tutta Italia, non solo dalla Campania, come si è potuto notare dallo striscione "Anche in Sardegna c sta o mar for…", notato da Matteo che ha chiesto "In Sardegna dove?", la fan ha risposto Cagliari.
Ancora più memorabile è stato il momento in cui l'artista ha interrotto l'esibizione perché una ragazzina si stava sentendo male, in tal modo la sicurezza è potuta prontamente intervenire per farla bere e calmare.
Il pubblico era composto per lo più da giovani e giovanissimi, accompagnati dai genitori.
Alcune fortunate che hanno acquistato il braccialetto, hanno avuto l'onore di scattare una foto con il cantautore e attore, dopo il live.
A dare inizio allo show è stato Andrea Settembre, artista ed amico di Paolillo, l'ingresso di quest'ultimo, sul palco è stato tra l'altro introdotto da un piccolo frammento del brano "Chi tene 'o mare" di Pino Daniele.
Anche la scenografia era spettacolare, composta tra le altre cose da una sorta di cella dietro la quale talvolta Matteo si nascondeva, facendo sì che fosse possibile soltanto intravvederlo, forse un chiaro riferimento a "Mare fuori".
Il primo brano cantato dal cantautore è stato "L'arte", nell'introduzione di molti pezzi come "Edo Freestyle" è stato possibile notare la sua vena profondamente poetica.
"Edo Freestyle" è stato introdotto dal "Sonetto 18" di Shakespeare:
"Dovrei paragonarti a un giorno d'estate?
Tu sei più bella e mite, venti impetuosi scuotono le tenere gemme di maggio
e la stagione estiva è troppo breve, talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo e la sua breve durata s'oscura
ed ogni cosa bella declina la sua bellezza, spogliata per caso
o dal mutevole corso della natura,
ma la tua estate è eterna,
non avrà mai fine,
né perderai la bellezza che possiedi,
né la morte si vanterà di averti nella sua ombra,
quando rimarrai nel tempo in versi eterni,
finché l'uomo respiri od occhi vedano,
queste parole vivranno e daranno vita a te."
Riprendendo poi il verso di "Edo Freestyle","o Matté e ja na fot…", l'artista ha deciso di approfittarne per scattare un selfie con il proprio batterista, Luca Monaldi, "E facimmc sta fotografij Luca… Luca Monaldi il batterista più figo del mondo… O Matté e ja na fot… e ja facciamola!".
In seguito, l'esibizione si è incentrata su un brano uscito recentemente, "A vuo frnì".
A seguire in scaletta, "Uragano", scritto e registrato con Clementino, che tra le altre cose era stato invitato al concerto, ma non ha potuto presenziare perché era il suo compleanno; il 21 dicembre è anche l'anniversario della nascita di Napoli e il giorno in cui doveva finire il mondo nel 2012, una serie di congiunzioni astrali.
Matteo prima di iniziare a cantare "La tigre", un featuring con Gelo che avrebbe dovuto presenziare alla serata, ma purtroppo non è riuscito, ha approfittato per spendere delle parole fondamentali per due valori che spesso dimentichiamo, l'amore e l'amicizia: "Nella vita nessuno può fare tutto da solo, io sono fortunato ad aver trovato questi ragazzi che mi hanno accompagnato, volevo fare questo discorso per ricordarvi quanto sia importante l'amicizia e l'amore, non ce lo dimentichiamo mai, nessuno può fare tutto da solo, quindi cantiamo insieme dei pezzi d'amore…".
Matteo ha legato molto con i suoi colleghi del cast di Mare fuori, di fatti con lui erano presenti nel backstage, Ludovica Coscione, il suo grande amore nella serie, esibitasi anche sul palco nel corso di un monologo di introduzione a "N'ata poesia", chiaro riferimento alla poesia scritta da Edoardo per Teresa in "Mare fuori"; e Francesco Giuseppe Pannarella, accompagnato dalla fidanzata.
Il monologo della Coscione: "Cado e ricado, inciampo e cado, mi alzo e poi ricado, le ricadute sono la mia specialità. Cos'altro ho fatto che fingere di uscire e ricadere dentro? Nessuno mai che io trascini insieme a me cadendo, grandi equilibri mi circondano, ma non mi reggono, anzi proprio perché io cado si sorreggono, com'era bella la coppia di vecchi innamorati che sottobraccio , volendo misurarsi per duplice entusiasmo con la catena che chiudo Ponte Sisto, sicuri che quel restare insieme li avrebbe sostenuti, caddero invece, insieme, ancora sottobraccio, non umiliati, ma certo stupefatti di come quello stare perfettamente in due li avesse sbilanciati e però grati, comunque, l'uno all'altro, di essere in due, che nessuno dei due vedesse, l'uno salvo, cadere l'altro".
Momento di pura poesia quello di Ludovica, in seguito salita sul palco, prima che Matteo iniziasse a cantare.
Francesco è stato colui che è uscito a piedi dal teatro e si è lasciato andare a foto con le ragazze presenti e video saluti che le giovani hanno inviato alle amiche.
La sigla del telefilm è stata cantata da Matteo Paolillo per ben due volte, prima in versione originale e in seguito nella variante remix di Deborah De Luca con cui si è concluso il concerto e nel corso della quale l'intera equipe e gli amici dell'artista sono saliti sul palco.
Interessante il legame dell'artista con Bob Marley:
"C'era questo cantante che aveva un'idea quasi da virologo, cioè lui era convinto che si potessero curare l'odio e il razzismo, letteralmente curare, con delle iniezioni di musica e di amore nella vita delle persone e lui doveva suonare a una manifestazione per la pace e un giorno due persone andarono a casa sua e gli spararono addosso, ma due giorni dopo lui salì comunque su quel palco e qualcuno gli domandò perché e lui disse: "perché le persone che si occupano di rendere peggiore questo mondo non se lo prendono il giorno libero, quindi perché dovrei farlo io?", illumina l'oscurità diceva, illumina l'oscurità, quindi facciamo la stessa cosa anche noi stasera, accendiamo una torcia contro la violenza, tutti…illuminiamo l'oscurità".
Questo discorso è stato sostenuto dall'artista, prima di esibirsi su "Sangue nero", un brano presente anche in "Mare fuori", contro la violenza sulle donne e assegnato a Cardiotrap, Domenico Cuomo, la cui madre nella fiction è vittima di violenza da parte del padre per l'appunto, in seguito dedicata anche a Giada, ragazza conosciuta nell'IPM, di cui si innamora e che era martire del suo ex.
Ha fatto poi seguito, "Amare chi fa male" in cui è trattato il medesimo tema di "Sangue nero".
L'excursus musicale è stato concluso con il seguente eloquio: "Effettivamente non mi ricordo chi mi ha detto questa cosa, che ha visto il concerto e mi ha detto: "è bello che tu parli a dei ragazzi, delle ragazze così giovani di questi argomenti così importanti", è perché ci tengo, insomma non è che solamente perché una persona è giovane non le capisce certe cose, anzi voi siete il futuro e quindi, specialmente voi rispetto a me, visto che io sono più grande di voi, mediamente, ed è bellissimo, io poi sto cominciando a metabolizzare e realizzare quello che sta succedendo, perché vi assicuro che non è così semplice stare da quest'altro lato e realizzare quello che succede ed è bello vedere come reagite alle cose che dico e come queste tematiche per voi poi diventano importanti e questo per me è il più grande traguardo di tutti, cioè passare un messaggio anche a uno solo di voi, perché poi quello passerà a qualcun altro e magari poi un giorno le cose cambieranno, io lancio solo un sassolino nell'acqua però poi siete voi il mare fuori. Non so come mi è uscita questa, vi giuro, non era scritta e questo per dirvi che siete meravigliosi…"
È stato poi il turno, come suggerito dall'ultima parola del discorso di Paolillo, di "Meraviglioso" di Domenico Modugno.
Le ultime due canzoni sono state:
- "Me staje appennenn amò" di Liberato, cantata con Andrea Settembre
- e il già citato remix di "'O mar for" di Deborah de Luca.
Sul palco con Matteo Paolillo erano presenti: al basso Walter Pandolfi, alla chitarra acustica Daniele Giuli, alla chitarra elettrica Pasquale Leonardi, alle tastiere Simone Colasante e alla batteria Luca Monaldi.
SCALETTA
- Intro – L'arte (Come te; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- Liberatemi (Come te; Matteo Paolillo, Lolloflow e Lorenzo Gennaro)
- Monologo
- Edo Freestyle (Edo; Matteo Paolillo e Lorenzo Gennaro)
- A vuo frnì (Matteo Paolillo; scritto da Matteo Paolillo e Steve Tarta)
- Strada (Come te; Matteo Paolillo, Lolloflow e PJ)
- Uragano (Come te; Matteo Paolillo, Lolloflow e Clementino)
- Discorso sull'amore
- La tigre (Come te; Matteo Paolillo, Lolloflow e GELO)
- Origami all'alba (Come te; Matteo Paolillo, CLARA, Lolloflow e Lorenzo Gennaro)
- Tonight (Come te; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- Vipera (Come te; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- 'O mar for (Edo; Matteo Paolillo, Stefano Lentini e Lorenzo Gennaro)
- Come te (Come te; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- Monologo
- Sangue nero (Edo; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- Amare chi fa male (Edo; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- Meraviglioso (Domenico Modugno)
- N'ata poesia (Edo; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- 'A luna (Come te; Matteo Paolillo e Lolloflow)
- Me staje appennenn' amò feat. Andrea Settembre (Liberato)
- 'O mar for rmx (remix di Deborah de Luca)
BIOGRAFIA
Matteo Paolillo è un giovane cantautore e attore salernitano, nato a Salerno il 6 ottobre 1995.
È stato conosciuto dal grande pubblico dapprima come cantante, in seguito come attore.
Il suo approccio alla recitazione è avvenuto all'età di 13 anni con una piccola compagnia salernitana.
Si è trasferito a Roma, a 18 anni, dove ha proseguito gli studi prima al conservatorio teatrale di Gianni Diotajuti e poi, al Centro Sperimentale di Cinematografia, conseguendo il diploma nel 2019.
Il suo debutto in tv è avvenuto nel 2016 come protagonista di puntata di Don Matteo.
Nel 2020 ha debuttato nella serie di grande successo Mare fuori, nel ruolo di Edoardo, la cui regia è di Carmine Elia e a partire dal 1° febbraio potremo vederlo su RaiPlay nella quarta stagione, dal 14 febbraio su Rai 2.
Nello stesso anno è di nuovo in TV con Vivi e lascia vivere di Pappi Corsicato e al cinema con Famosa di Alessandro Mortelliti.
Il suo debutto discografico è sempre nel 2020, con l'album Icaro; figura anche fra gli autori della sigla di Mare fuori, oltre che di diversi brani della serie.
Nel 2021 ha rilasciato l'album Edo e nel 2023 Come te.