Scontri a Napoli, Verini: “sentiremo cronisti aggrediti in commissione Antimafia”

27.10.2020

La «raccolta di foto e video e di tutto il materiale utile a individuare gli aggressori da consegnare a Procura e Questura», un«audizione dei giornalisti aggrediti presso la Commissione parlamentare Antimafia» e una «relazione per l'Osservatorio sui giornalisti minacciati del Ministero dell'Interno».

Sono i tre punti stabiliti nell'assemblea che si è tenuta online con il coordinatore del Comitato della Commissione Parlamentare Antimafia a tutela dei giornalisti minacciati, Walter Verini, che ha dato piena disponibilità sottolineando la necessità di far «sentire meno soli» i colleghi impegnati in prima linea e ha invitato le istituzioni e la politica alla «responsabilità» e all'unità.

All'assemblea, che è stata convocata in seguito alle aggressioni a cronisti e operatori che ci sono state durante gli scontri di venerdì sera davanti alla Regione Campania, hanno partecipato il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

Con loro colleghi che hanno documentato la protesta e gli scontri, cronisti sotto scorta e giornalisti intervenuti da altre regioni d'Italia. Il procuratore di Napoli, impegnato nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato nel pomeriggio, ha affidato il suo saluto al segretario del SUGC, Claudio Silvestri, ringraziando i giornalisti «per il lavoro che fanno con professionalità e coraggio».


«Le giornaliste e i giornalisti minacciati ieri a Napoli non se la sono Andata a cercare come ha scritto qualcuno sui social, ma hanno esercitato compiutamente il loro diritto dovere di raccontare un evento di grande rilevanza sociale.

Il loro unico torto è stato quello di svelare, con immagini e fotografie, le probabili infiltrazioni di camorristi e squadristi di ogni risma, impegnati nella strumentalizzazione della protesta», ha affermato il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti che ha ricordato come avvisaglie cerano state anche nei giorni precedenti ad Arzano, quando per episodi simili è stato preso di mira il collega Mimmo Rubio.