Teatro, Caserta riparte da Ercolano con Piera Russo
(di Nando Silvestri) - Convince e seduce non poco la performance artistica dell'attrice teatrale e cinematografica casertana Piera Russo al Parco di Villa Favorita sul mare di Ercolano (Napoli).
La rassegna a cura di Nadia Baldi, che Piera ha condiviso con altre tre brave interpreti quali Francesca Morgante, Martina Carpino e Isabella Trodini, recava un titolo a dire poco emblematico ed esplicativo, "Uno Nessuna Centomila". Si tratta di un titolo che evoca solo apparentemente retaggi pirandelliani e che, in realtà, riguarda percezioni e declinazioni squisitamente femminili.
Lo spettacolo, costituito da una serie avvincente di racconti e narrazioni, si è protratto dal 28 maggio scorso sino a domenica 6 giugno e si configura come un vigoroso ed apprezzato sforzo artistico teso a riconsiderare il teatro dopo un lungo e tetro periodo di oscurantismo, per alcuni versi ancora tangibile.
L'incantevole cornice storico naturale del Parco di Villa Favorita proiettato sul golfo di Napoli ha sottolineato atmosfere sontuose e vibranti, intrise di virale umanità, sottile umorismo ed emozioni senza tempo. Il tema centrale della rappresentazione è stato la condizione della donna, ammantata di ispide contraddizioni socio culturali, fragorosi paradossi e secolari vessazioni derivanti dalla perversa sedimentazione di squilibri, particolarismi e disfunzioni di carattere generale.
La donna, spesso considerata alla stregua di una preda predestinata della guitta e sbracata velleità androgena, è ancora sottoposta ad invasive manovre di manipolazione e strumentalizzazione che si incarnano non di rado in una ridimensionata coscienza di sé e in penosi slanci autodistruttivi. Lo spettacolo teatrale ha evidenziato con fantasiosa policromia espressiva la ricorrente prostrazione femminile culminante talvolta nella subalternità e, soprattutto, nella sottocultura di disvalori, quali la volgare banalità ed il tedioso nichilismo.
L'annullamento della propria autenticità e delle emozioni più intime alle quali l'universo femminile sembra voler abdicare sovente in favore di schemi anomali e distorsivi è stato il tema del monologo intitolato "Piacere Mio", scritto ed interpretato magistralmente dalla casertana Piera Russo.
Piera ha saputo riportare scherzosamente alcuni grotteschi orientamenti femminili, particolarmente diffusi nelle giovani e nelle adolescenti, metabolizzati attraverso l'invasione di social, tv, media e rozza cibernetica lobotomizzante. L'entusiasmo e la professionalità profusa dalla bella e giovane attrice ha sorpreso una platea entusiasta, deliziata dalla profonda capacità introspettiva che Piera Russo ha saputo dimostrare nelle sue analisi interiori, come sempre precise, meticolose, infallibili e puntuali come un bisturi. "Libertà" è stata la parola chiave del monologo di Piera Russo.
Un' autodeterminazione che sfugge, però, a grette e lascive visioni anarchiche per intercettare piuttosto sane visioni di autonomia, consapevolezza, vigilanza, concretezza e responsabilità. A parere di chi scrive, l'attrice casertana e le sue pervicaci colleghe hanno saputo tradurre in chiave più moderna e variegata alcune vivaci riflessioni rinvenibili soltanto nelle argute e colorite osservazioni di Matilde Serao.
Come si ricorderà le argomentazioni dell'autrice non si limitavano alla sterile descrizione, ma si spingevano più in là, sino ad interessare accezioni critiche nemmeno troppo velate verso un sistema sociale avvitato sulle rendite di posizione, i pregiudizi, le discriminazioni trasversali e i blandi apparati normativi.
Siamo davvero lieti che Caserta si possa ancora distinguere per l'acume e le virtù dei suoi creativi artisti e siamo certi che Piera Russo abbia dato il "la" ad iniziative e manifestazioni che non tarderanno a dare lustro ulteriore alla nostra città, nonostante la sua grave decadenza istituzionale